lunedì 29 agosto 2011

CASTORE E POLLUCE


Gemelli figli di Leda, moglie del re di Sparta Tindaro, e fratelli di Clitennestra, regina di Micene, e di Elena, erano conosciuti come Dioscuri, cioè "figli di Zeus", in molti racconti soltanto Polluce era considerato immortale, essendo stato concepito quando Zeus aveva assunto le sembianze di un cigno per sedurre Leda. Castore era invece considerato un mortale, figlio di Tindaro. Castore era straordinariamente abile nel domare e guidare i cavalli, mentre Polluce era il pugilatore più valente di tutti.

Vissuti poco prima della guerra di Troia, i due gemelli parteciparono a molte famose imprese di quel periodo, tra cui la spedizione contro Atene, quando Teseo rapì Elena da Sparta, la spedizione degli argonauti e la lunga lotta con i figli di Afareo (Idas e Linceo) insieme ai quali avevano rapito un gregge in Arcadia che però venne condotto da Idas a Messene. I due fratelli decisero quindi di invadere Messene e di riprendersi il gregge. Ci fu una terribile battaglia in cui Polluce uccise Linceo e Castore venne mortalmente ferito da Idas che venne fulminato da Zeus.

Polluce, che amava il fratello, chiese a Zeus di togliergli il dono dell'immortalità per potere stare col fratello e siccome questo non era possibile, Zeus gli offrì di vivere un giorno con Castore sull'Olimpo, e un giorno con Castore sottoterra.
Infine, Zeus commosso li portò entrambi in cielo, dove costituiscono la costellazione dei Gemelli.

venerdì 17 giugno 2011

MICHEAL PETRUCCIANI: IL JAZZ FATTO PERSONA




Buongiorno o buonasera amici!!!
Oggi voglio parlarvi del mio mito…il più grande, l’unico: Michel Petrucciani.
Un uomo che ha lottato, un uomo che ha vinto.


Michel Petrucciani nasce a Orange in Francia il 28 dicembre 1962. Giovane talentuoso pianista nato da genitori italiani (suo nonno era napoletano) emigrati in Francia, figlio d’arte cominciò a suonare proprio nella band del padre Tony, chitarrista e del fratello Louis, bassista.
Nato con una malformazione dovuta alla Osteogenesis Imperfecta, meglio conosciuta come “Ossa di Vetro”, che causa lo stop della sua altezza solo circa 90 cm. e del suo peso circa 23 kg (50 libbre), indebolendo tutte le sue ossa.
All’età di 4 anni scopre il pianoforte, e una sera guardando una performance in televisione di Duke Ellington, noto pianista statunitense, disse indicando lo schermo “suonerò quello strumento”; così i suoi genitori quell’anno a Natale gli regalarono un piccolo pianoforte giocattolo, che Michel però ruppe con un martello, ne voleva uno vero!
Il padre comprò così un vecchio piano , al quale fece fare anche la modifica in modo che Michel potesse arrivare ai pedali. Studia per 8 anni musica classica, per poi rivolgersi allo studio del jazz che sarà poi la musica che darà sfogo alla sua vera vena musicale. Appena 13enne, Michel fece il suo primo concerto dal vivo da professionista al Festival di Cliousclat. Fu portato sul palcoscenico e come abbiamo detto le difficoltà dovute alla sua altezza per arrivare ai pedali del pianoforte, furono annullate dalla straordinaria capacità e tecnica delle sue mani, suonando con vigore sorprendente ed entusiasmo. Nello stesso festival suonò con il trombettista americano Clark Terry, che per la fortuna di Michel necessitava di un pianista per il suo concerto. Quando Petrucciani gli disse che avrebbe suonato con lui, lo stesso Terry pensava ad uno scherzo, ma dopo aver finito il concerto ci fu un grande abbraccio, così cominciava una grande collaborazione. Alcuni mesi dopo la fine della tournèe con Terry , un grande incontro importante avvenne nel sud della Francia con Chuck Israel bassista di Bill Evans, idolo di Petrucciani, apprezzò molto il lavoro di Michel e decise di aiutarlo facendolo incontrare con il batterista Kenny Clarke.
Clarke fece fare molta strada a Petrucciani, le cose cominciarono ad andare bene e molti furono quelli che diedero la giusta importanza al lavoro del pianista. Nel 1980 Petrucciani fu invitato a registrare con il batterista Aldo Romano, il trombonista Mike Zwerin e suo fratello Louis al basso. Petrucciani e Romano si erano conosciuti in un villaggio turistico due anni prima, e Michel spesso parlando di lui lo menzionava come il suo Angelo Custode. Insieme registrarono un’ora di musica, incontro flash con risultato straordinario. Un successo. Sulle ali di questo successo formarono un trio con Romano alla batteria Jean François Jenny Clark al basso e Petrucciani appunto al piano.
Quell'anno si esibirono per la prima volta al Festival di Jazz di Parigi, al Teatro de la Ville. L'anno seguente, Michel decise, per sfida, di partire per l’America. Atterrato a New York un amico gli diede l'indirizzo di un musicista della Costa Occidentale. Arrivato in California da Charles Llyod si ritira due settimane dopo, non consapevole che Charles era stato il primo a scoprire il giovane Keith Jarrett, pianista degli anni 1960. Una volta sentito che Michel era anche un pianista di jazz, Llyod suggerì di suonare qualcosa col suo Steinway. Dopo aver sentito la breve performance Lloyd prese il suo saxofono e per due giorni suonarono senza interruzione. Quest'avventura insieme durò cinque anni ed ebbe come risultato 3 album. Llyod aprì realmente ogni porta per Michel, non sarebbe potuto essere un inizio migliore per la sua carriera in America. Il trasloco in California nel 1982, ha unito Charles Llyod al trio fomando così un quartetto nuovo. Un assolo di Michel alla Carnegie Hall al Kool Jazz Festival con risultato di una critica eccezionale.
In pochi anni, Michel lavorò con alcuni dei jazzisti migliori nel mondo!
Il 6 gennaio 1999, Michel Petrucciani muore a Manhattan all'età di 36, causa un'infezione polmonare.
Il suo corpo sarà sepolto, ma la sua anima continua a suonare tra noi!

martedì 14 giugno 2011

Alda Merini

Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, 
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

giovedì 9 giugno 2011

IL PIU' GRANDE MITO DELLA MUSICA: MOZART

Buongiorno o buonasera cari lettori!!!!
Oggi vi voglio parlare di uno dei più grandi musicisti della storia: Mozart. Molti conoscono questo compositore per la sua grande fama, no? Il bambino prodigio! Ma quanto sappiamo realmente della vita di questo piccolo grande compositore? Be’, allacciate le cinture: INIZIA IL NOSTRO VIAGGIO INDIETRO NEL TEMPO!!!!
Joannes Chrysostomus (in onore del santo del giorno: San Giovanni Crisostomo) Wolfgangus (significa camminare come un lupo, scelto per via della discendenza materna)Theophilus(in onore del padrino) Mozart. Da bambino veniva chiamato Amadeus (traduzione latina di Theophilus, cioè "Colui che ama Dio" o anche "Colui che è amato da Dio") nacque a Salisburgo il 27 gennaio 1756, alle otto di sera, al numero 9 di Getreidegasse; figlio del violinista Leopold Mozart e di Anna Maria Pertl.
Dimostrò precocemente il suo grande genio sviluppando fin da bambino l'orecchio assoluto, cioè la capacità di identificare con certezza una nota, avendola ascoltata anche una sola volta.
A quattro anni suonava il cembalo(conoscerà il “pianoforte” nel 1777) ed è ormai assodato che la sua prima composizione risale a qualcosa come solo due anni dopo. Ne è un esempio un aneddoto riportato da Stendhal: "Mozart padre tornava un giorno dalla chiesa in compagnia di un amico; a casa trovò suo figlio impegnato a scrivere musica. "Che stai facendo, figliolo?", gli chiese. "Compongo un concerto per clavicembalo. Ho quasi finito il primo tempo." "Vediamo un po' questo scarabocchio." "No, vi prego; non ho ancora finito". Ciononostante il padre prese il foglio e mostrò al suo amico un groviglio di note che si riuscivano a stento a decifrare a causa delle macchie d'inchiostro. A tutta prima i due amici risero bonariamente di quello sgorbio; ma ben presto, dopo che Mozart padre lo ebbe osservato con un po' di attenzione, i suoi occhi rimasero a lungo fissi sulla carta, e alla fine si riempirono di lacrime d'ammirazione e di gioia. "Guardate, amico mio", disse commosso e sorridente, "come è tutto composto secondo le regole; è un vero peccato che questo brano non si possa eseguire: è troppo difficile e nessuno potrà mai suonarlo".

giovedì 2 giugno 2011

FARO' DELLA MIA ANIMA UNO SCRIGNO

Farò della mia anima uno scrigno 
per la tua anima, 
del mio cuore una dimora 
per la tua bellezza, 
del mio petto un sepolcro 
per le tue pene. 
Ti amerò come le praterie amano la primavera, 
e vivrò in te la vita di un fiore 
sotto i raggi del sole. 
Canterò il tuo nome come la valle 
canta l'eco delle campane; 
ascolterò il linguaggio della tua anima 
come la spiaggia ascolta 
la storia delle onde 


Gibran

UNA PICCOLA PARTE DI ME





          
Titolo: Una piccola parte di me
Editore: Mondador

Collana: Oscar bestsellers emozioni

Pagine: 404
Prezzo: 8.80





Ciao blogghini!!
Stasera eccomi qui a condividere con voi uno degli ultimi libri letti: "Una piccola parte di me", di Noelle Harrison.
E' una "storia nella storia", perché le protagoniste di questo romanzo tornano spesso indietro nel tempo, per ripercorrere con i ricordi le esperienze che le hanno segnate e che hanno dato un determinato "corso" alle loro vite.
Siamo in Irlanda. C'è Christina, che a 6 anni "perde" la propria mamma, Greta, che scompare senza far più ritorno a casa; la bambina cresce insieme al papà, che non le parla della mamma, e Angeline, la loro governante, che finirà per sposare il papà di Christina.
Ma evidentemente l'abbandono materno non può non avere delle ripercussioni su Christina, che cresce con un senso di vuoto ed inquietudine per questa madre che se n'è andata via, che non l'ha mai cercata, che l'ha rifiutata e tutti questi sentimenti negativi, che non riesce ad esprimere a nessuno, prendono forma in una vita che a un certo punto prende una piega drammatica.
Christina si sposa con Declan, con il quale avrà due figli; ma con gli anni, il legame matrimoniale si spezza, smettono di amarsi pur continuando a restare insieme; la donna vede il proprio matrimonio fallire: comincia ad ubriacarsi e mette in pericolo la vita del figlio piccolo - Chan -, e va a deteriorare i rapporti col figlio maggiore e ovviamente anche col marito.
Christina si rende conto che ciò che la lacera ha un solo nome, quello di sua madre Greta, così decide di partire per l'America per cercarla.
Christina  verrà a conoscenza del proprio passato e del perché la propria mamma se n'è andata, senza lasciar tracce; affrontare il doloroso passato l'aiuterà a conoscere davvero la mamma e a scoprire, con un moto di sollievo, che le cose non sono andate come ha sempre saputo o immaginato e che Greta non l'ha mai rigettata come figlia...


E' stato un libro piacevole, nulla di particolarmente complesso e proprio per questo mi è piaciuto; lo stile è semplice e l'intreccio narrativo l'ho trovato interessante e non banale.
Una piacevole lettura insomma!!


Ciao ciaoooo :)

L'Annunciata di Antonello da Messina


Questa straordinaria opera di Antonello da Messina , di data incerta ,sembra posteriore al viaggio che il grande pittore fece a Venezia nel 1475.
Mostra una giovane Maria che, dopo aver letto qualcosa sulla pagina del libricino aperto davanti a sè,rimane come assorta in chissà quale pensiero....

mercoledì 1 giugno 2011

Quando i miti rispecchiano le nostre emozioni...


A volte i nostri insegnanti ci cambiano…

Quest’anno ho avuto la fortuna di conoscere una persona speciale che è riuscita ad infondere in me la passione per la mitologia.

I miti rispecchiano le nostre emozioni .

Oggi non vi proporrò la lettura in chiave moderna dell' antico mito del Minotauro, anche detto Asterione.

LA CASA DI ASTERIONE

E la regina dette alla luce un figlio che si chiamò Asterione.

Apollodoro, Bibilioteca, III, 1

So che mi accusano di superbia, e forse di misantropia, o di pazzia. Tali accuse (che punirò al momento giusto) sono ridicole. E vero che non esco di casa, ma è anche vero che le porte (il cui numero è infinito) restano aperte giorno e notte agli uomini e agli animali. Entri chi vuole. Non troverà qui lussi donneschi ne' la splendida pompa dei palazzi, ma la quiete e la solitudine.

E troverà una casa come non ce n'è altre sulla faccia della terra. (Mente chi afferma che in Egitto ce n'è una simile.) Perfino i miei calunniatori ammettono che nella casa non c'è un solo mobile. Un'altra menzogna ridicola è che io, Asterione, sia un prigioniero. Dovrò ripetere che non c'è una porta chiusa, e aggiungere che non c'è una sola serratura? D'altronde, una volta al calare del sole percorsi le strade; e se prima di notte tornai, fu per il timore che m'infondevano i volti della folla, volti scoloriti e spianati, come una mano aperta. Il sole era già tramontato, ma il pianto accorato d'un bambino e le rozze preghiere del gregge dissero che mi avevano riconosciuto. La gente pregava, fuggiva, si prosternava; alcuni si arrampicavano sullo stilobate del tempio delle Fiaccole, altri ammucchiavano pietre. Qualcuno, credo, cercò rifugio nel mare. Non per nulla mia madre fu una regina; non posso confondermi col volgo, anche se la mia modestia lo vuole.

La verità è che sono unico. Non m'interessa ciò che un uomo può trasmettere ad altri uomini; come il filosofo, penso che nulla può essere comunicato attraverso l'arte della scrittura. Le fastidiose e volgari minuzie non hanno ricetto nel mio spirito, che è atto solo al grande; non ho mai potuto ricordare la differenza che distingue una lettera dall'altra. Un'impazienza generosa non ha consentito che imparassi a leggere. A volte me ne dolgo, perché le notti e i giorni sono lunghi.

Certo, non mi mancano distrazioni. Come il montone che s'avventa, corro pei corridoi di pietra fino a cadere al suolo in preda alla vertigine. Mi acquatto all'ombra di una cisterna e all'angolo d'un corridoio e giuoco a rimpiattino. Ci sono terrazze dalle quali mi lascio cadere, finché resto insanguinato. In qualunque momento posso giocare a fare l'addormentato, con gli occhi chiusi e il respiro pesante (a volte m'addormento davvero; a volte, quando riapro gli occhi, il colore del giorno è cambiato). Ma, fra tanti giuochi, preferisco quello di un altro Asterione. Immagino ch'egli venga a farmi visita e che io gli mostri la casa. Con grandi inchini, gli dico: "Adesso torniamo all'angolo di prima," o: "Adesso sbocchiamo in un altro cortile," o: "Lo dicevo io che ti sarebbe piaciuto il canale dell'acqua," oppure: "Ora ti faccio vedere una cisterna che s'è riempita di sabbia," o anche: "Vedrai come si biforca la cantina." A volte mi sbaglio, e ci mettiamo a ridere entrambi.

Ma non ho soltanto immaginato giuochi; ho anche meditato sulla casa. Tutte le parti della casa si ripetono, qualunque luogo di essa e un altro luogo. Non ci sono una cisterna, un cortile, una fontana, una stalla; sono infinite le stalle, le fontane, i cortili, le cisterne. La casa è grande come il mondo. Tuttavia, a forza di percorrere cortili con una cisterna e polverosi corridoi di pietra grigia, raggiunsi la strada e vidi il tempio delle Fiaccole e il mare. Non compresi, finché una visione notturna mi rivelò che anche i mari e i templi sono infiniti. Tutto esiste molte volte, infinite volte; soltanto due cose al mondo sembrano esistere una sola volta: in alto, l'intricato sole; in basso, Asterione. Forse fui io a creare le stelle e il sole e questa enorme casa, ma non me ne ricordo.

Ogni nove anni entrano nella casa nove uomini, perché io li liberi da ogni male. Odo i loro passi o la loro voce in fondo ai corridoi di pietra e corro lietamente incontro ad essi. La cerimonia dura pochi minuti. Cadono uno dopo l'altro; senza che io mi mac-chi le mani di sangue. Dove sono caduti restano, e i cadaveri aiutano a distinguere un corridoio dagli altri. Ignoro chi siano, ma so che uno di essi profetizzò, sul punto di morire, che un giorno sarebbe giunto il mio redentore. Da allora la solitudine non mi duole, perché so che il mio redentore vive e un giorno sorgerà dalla polvere. Se il mio udito potesse percepire tutti i rumori del mondo, io sentirei i suoi passi. Mi portasse a un luogo con meno corridoi e meno porte! Come sarà il mio redentore? Sarà forse un toro con volto d'uomo? O sarà come me?

Il sole della mattina brillò sulla spada di bronzo. Non restava più traccia di sangue.

"Lo crederesti, Arianna?" disse Teseo. "Il Minotauro non s'è quasi difeso."

Jorge Luis Borges , “L’Aleph”

Sono una piccola ape furibonda


(Sono una piccola ape furibonda.)
Mi piace cambiare di colore.
Mi piace cambiare di misura.

- Alda Merini -


lunedì 30 maggio 2011

Avventure della ragazza cattiva


Titolo: Avventure della ragazza cattiva
Autore: Mario Vargas Llosa
Anno: 2007
Pagine: 357
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: € 13,00

Recensione: 
Quando un libro incentra una storia sui conflitti più nascosti che abitano l’animo umano, e sull’incapacità della volontà di appianarli; quando tutto ciò ruota quasi esclusivamente intorno a due personaggi complessi ma commoventi nella loro profonda umanità; e quando, pian piano, parola dopo parola, entrambi si riempiono di materia fino a prendere corpo, e a riuscire nell’impresa di farsi “incontrare”, quasi toccare, su ogni pagina, e di farsi desiderare quando siamo costretti ad abbandonarli alcune ore; e quando li scrutiamo con rispetto, senza mai interferire e tanto meno giudicarli, riuscendo a perdonargli i molteplici errori, e ci accorgiamo dello sforzo che mettiamo nel tentare di comprenderli sempre e comunque; e quando, finito di catturare con gli occhi lucidi anche l’ultima parola, si resta qualche minuto immobili, incapaci di tornare alla realtà e scossi da una miriade di sensazioni che ci saturano dentro; quando accade tutto ciò, beh, si ha la consapevolezza di avere sorseggiato vera arte, patrimonio di pochi, e la soddisfazione per aver potuto conoscere un piccolo capolavoro, al quale sarà difficile, su qualunque autore ricada al scelta, trovare nel breve periodo un degno successore.

sabato 28 maggio 2011

18 giugno 1839 - Emily Bronte

Ciao a tutti!!!
Eccomi alle prese con il mio primo post per questo meraviglioso blog...!!!
Ho pensato di dare inizio alle mie danze con una poesia di un'autrice che amo.
Il mio "rapporto letterario" con Emily Bronte - lei non lo sa... - è iniziato ai tempi delle scuole medie, quando lessi una sua poesia sul libro di Antologia.
Da qual momento non potei non interessarmi a questa malinconica e sensibile scrittrice e inevitabilmente ricercai informazioni su di lei, sulla sua vita e su qualunque cosa fosse uscita dalla sua penna.


La poesia che posto è proprio la prima che lessi di lei e che mi regalò da subito delle emozioni intense: da una parte quella malinconia struggente che un po' mi ha sempre accompagnato - tanto più nei fatidici anni dell'adolescenza!!! - ma dall'altra, quella piccola luce di speranza, il desiderio e lo "sforzo" di trovare un raggio di felicità, anche piccolo, con l'arrivo di un nuovo giorno.


Mese per mese, anno dopo anno,
la mia arpa ha versato un canto triste;
ora una nota vivace la rallegra
e il piacere intona le sue corde.

Che importa se le stelle e il bel chiaro di luna
si estinguono nel grigio mattino?
Sono soltanto emblemi della notte,
e questo, anima mia, è il giorno.

venerdì 27 maggio 2011

La versione di Barney


Titolo: La Versione di Barney
Autore: Mordecai Richler
Anno: 2005
Pagine: 490
Casa Editrice: Adelphi
Prezzo: € 12,00

Recensione:
Inizio con scrivere la mia recensione su uno dei libri che ho amato di più negli ultimi anni. Che dire di Barney, io volevo leggerlo, ne avevo sentito parlare bene ed era nella mia lista dei desideri, ma se non fosse stato per un gruppo di lettura a cui partecipo ogni mese, forse non sarei arrivata alla fine. All'inzio e per molte pagine è un enorme insieme di informazioni, nomi, personaggi che piano piano si collocano nel tempo e nello spazio e poi TI PRENDE!!!! Barney per me non è un cattivo, è il "risultato" della sua famiglia e dell'ambiente in cui è vissuto, uno tra l'altro molto fortunato sotto molti aspetti. Di fondo lui è proprio un buono, si vede in tante sue manifestazioni. Ridere? Mi ha fatto più sorridere e a tratti commuovere, pensarlo dopo la separazione dalla sua amata Miriam mi faceva troppa tenerezza, il rapporto difficile con i figli, il grande amore per loro e per la loro madre che lui stesso ha rovinato. Ad un certo punto c'è una svolta, che non anticipo, come per magia si capiscono tante cose e tante cose vanno al loro posto, il tutto con una maestria notevole. Il finale è sconvolgente, mi sono sentita il nodo in gola quando Mike ha capito!!! C.... c.... c... Mordecai Richler ha scritto un piccolo capolavoro!!!!!

Cit. Cicerone

Oggi ho scritto questa frase sul mio dizionario di greco antico: "I libri
sono l'alimento della giovinezza e la gioia della vecchiaia " (Cicerone)
Mai aforisma fu più vero!

In edicola libri a 0,50 / 1 € con Il sole 24 ore e La Repubblica

Offerta imperdibile per gli amanti di letteratura, ecco le prossime uscite di libri in edicola!
La Repubblica dal 28 Maggio pubblicherà ogni settimana "I grandi della narrativa", dei piccoli capolavori di grandi autori, con introduzione scritta dagli autori più noti di casa nostra.
Ecco i titoli che troveremo in edicola:
"Linea d'ombra" di Joseph Conrad con l'introduzione di Roberto Saviano
"Sonata a Kreutzer" di Lev Tolstoj - con l'introduzione di Corrado Augias
"Doppio sogno" di Arthur Schnitzler - con l'introduzione di Antonio Tabucchi
"Lo strano caso del dott. Jekyll e Mr Hide" di Robert Louis Stevenson - con l'introduzione di Niccolò Ammaniti
"Fuga senza fine" di  Joseph Roth - con l'introduzione d Sandro Veronesi
"Il grande Gatsby" di Francis Scott Fitzgerald
"L'indifferente" di Marcel Proust
"Il giocatore" di Fëdor Dostoevskij
"Novelle per un anno" di Luigi Pirandello
"Il carteggio Aspern" di Henry James
"Mrs Dalloway" di Virginia Woolf
"Benito Cereno" di Hermann Melville


Il Sole 24 ore invece propone una collana di racconti di grandi autori, in edicola dal 22 Maggio al prezzo incredibile 50 centesimi. Ecco la lista delle pubblicazioni, che trovate con il quotidiano ogni domenica:
"Sotto il crinale e altri racconti" di Ernest Hemingway (22 maggio)
"Il Seno" di Philip Roth (29 maggio)
"Diario di un Killer sentimentale" di Luis Sepúlveda (5 giugno)
"Rapimento in famiglia e altri racconti" di John Fante (12 giugno)
"La metamorfosi" di Franz Kafka (19 giugno)
"Il cappotto" di Nikolaj Gogol (26 giugno)
"L'entrata di Cristo a Bruxelles" di Amélie Nothomb (3 luglio)
"Doppio sogno" di Arthur Schnitzler (10 luglio)
"Racconti" di Katherine Mansfield (17 luglio)
"La strada che va in città" di Natalia Ginzburg (24 luglio)

Personalmente penso che comprerò sicuramente "Lo strano caso del dott. Jekyll e Mr Hide" e "La Metamorfosi" di Kafka... Ma visto il prezzo credo che ne acquisterò sicuramente molto di più! Buono shopping e soprattutto buona lettura :-)

Griffy il bottaio (Edgar Lee Masters)

Il bottaio deve intendersi di tinozze.
Ma io conoscevo anche la vita,
e voi che vi aggirate fra queste tombe
credete di conoscere la vita.
Credete che i vostri occhi spazino su un largo orizzonte, forse,
in realtà state solo guardando le pareti della tinozza.
Non potete sollevarvi ai suoi orli
E vedere il mondo esterno delle cose,
e così vedere voi stessi.
Siete sommersi nella vostra tinozza -
Tabù e regole e apparenze,
sono le droghe della vostra tinozza.
Spazzatele e rompete l'incantesimo
Di credere che la vostra tinozza è la vita,
e che voi conoscete la vita!

La lettrice.


Carisimi, ormai sapete la mia passione per la pittura, e perciò regalo a voi tutti questo meraviglioso quadro di Fragonard che mostra una leggiadra fanciulla mentre legge tutta assorta ....Chissà cosa legge...forse, un romanzo d'amore !!??
Giovanna.

giovedì 26 maggio 2011

Apertura Blog

Siamo 39.
Siamo 39 lettori.
Siamo 39 lettori e amici.
Siamo 39 lettori e amici incontrati su facebook.
Il nostro obiettivo è condividere con chiunque leggerà questo blog tutto ciò che riguarda quello che ci unisce, cioè la lettura.
Comprenderà recensioni (di libri "vecchi" e nuovi, classici e meno classici), poesie, citazioni, e altre rubriche settimanali tra cui una sui miti greci e una su racconti.
Ma non voglio spiattellare tutto subito quindi: stay tuned!! :-)